martedì 16 dicembre 2014

"Lei non sa quello che la musica puo' fare" (*)

Se sei immerso in un ambiente in cui i suoni sono al volume giusto, la tua creatività aumenta e tu sei più propenso ad acquistare prodotti high-tech e innovativi. Lo dice questo studio pubblicato sul Journal of Consumer Research.

"I suoni riprodotti a un volume di circa 70 dB, aumentano la creatività rispetto ai suoni con un volume  troppo alto  (85 dB) o troppo basso (50dB) ” sostiene Ravi Mehta, dell’ Università dell’Illinois. "Ad esempio un brusio di sottofondo porta a un grado moderato di distrazione che incoraggia i consumatori a pensare a un livello più alto, astratto, fuori dagli schemi”, continua Mehta.



Gli autori dello studio hanno creato un mix di suoni ambientali contenente il brusio di sottofondo di un bar, i rumori di una strada trafficata e quelli di un cantiere in costruzione, e li hanno superimposti digitalmente creando una traccia audio che è stata fatta, poi, ascoltare in cuffia ai partecipanti allo studio.

Quando è stato loro chiesto di scegliere tra vari prodotti quelli che desideravano acquistare di più,  i partecipanti che avevano ascoltato in cuffia i suoni a volume  moderato erano più creativi e sceglievano  prodotti con caratteristiche più innovative e high-tech.

Ma cosa succede nel cervello quando si esplorano le vetrine o il negozio e si ascolta musica? 

Il piacere di assecondare il ritmo della musica, magari tamburellando con le dita o muovendo il corpo (in inglese “Rhythmic entrainment”)  può spiegare perché il cervello trova irresistibile lo shopping con musica ritmata in sottofondo.



In questo studio appena pubblicato di Risonanza Magnetica Funzionale  i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di prestare attenzione e premere un tasto in risposta ad alcuni  stimoli su uno schermo presentati  a ritmo (o fuori-tempo) con una musica di pianoforte in sottofondo.

Quando gli stimoli venivano presentati  a tempo con la musica, le risposte erano più veloci e l’attenzione dei volontari era massima, e attivava le aree del lobulo parietale superiore, della corteccia del cingolo anteriore e della corteccia prefrontale dorso laterale (aree coinvolte nell’aumento dell’ attenzione).
Anche il nucelo caudato, una regione dei gangli della base, era attivato. Questa parte del cervello si attiva in risposta all’eccitamento e alla sensazione di gratificazione trasmessa dalla musica.

Cioè è come se il cervello presta più attenzione e prova più piacere quando uno stimolo ci è presentato a tempo con la musica, piuttosto che senza accompagnamento musicale.

Il che  spiega forse perché è cosi gratificante percorrere le corsie del supermercato tenendo il ritmo della canzone in sottofondo o canticchiandola. Almeno, ad alcuni di noi succede.

Ma noi siamo di parte. Forse perché compreremmo qualsiasi cosa se ci accoppiassero insieme un bel pezzo di Nina Simone, tipo questo https://www.youtube.com/watch?v=OfJRX-8SXOs

E voi?  Vi capita di provare piacere nel fare shopping a tempo di musica?



(*) Da Max Gazzé "Una musica puo' fare"

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